Spaziando dall’antichità preclassica al Rinascimento italiano, Erika Maderna ripercorre l’evoluzione della cultura medica ed erboristica femminile, cogliendone la varietà delle sfumature: dee, pizie, maghe, levatrici, erbarie, medichesse, vestali, sante, alchimiste e streghe hanno infatti rappresentato solo profili diversi di uno stesso volto.
Racconti di autonomia femminile conquistata faticosamente, accompagnati dal violino di Virginia Sutera.
Racconti a cura di Erika Maderna
Virginia Sutera al violino
Scopri tutti gli eventi collaterali del weekend su www.prolocolodi.it
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Da anni, la Pro Loco di Lodi (APS) è incaricata della custodia e dell’apertura al pubblico della Collezione Anatomica Paolo Gorini, di proprietà della ASST di Lodi e ubicata presso la sede dell’Ospedale Vecchio.
La Pro Loco di Lodi si impegna, in sinergia con la stessa ASST e il Comune di Lodi, nella valorizzazione della figura dello scienziato Paolo Gorini e del luogo che accoglie i suoi preparati anatomici. Al fine di promuovere e sostenere la Collezione e il chiostro quattrocentesco che la ospita, di ampliare l’offerta culturale locale e a seguito del grande successo riscosso nel 2022 e nel 2023 con le prime due edizioni di “Vien musica dal chiostro”, La Pro Loco di Lodi (APS) ripropone anche per il 2024 l’iniziativa con una terza edizione intitolata “Tra scienza e arte al femminile”.
Come per gli anni precedenti, la rassegna si compone di quattro appuntamenti serali: una proposta inusuale di grandissimo interesse che indaga sul legame tra musica, recitazione e poesia, una particolare combinazione di linguaggi, musiche, ritmi, strumenti, scrittura che ha come nucleo centrale il tema della donna nell’arte e nella scienza, affrontando anche tematiche di attualità.
Nella sua terza edizione, “Vien musica dal chiostro” si propone di sviluppare, inoltre, una serie di eventi collaterali, nel week end successivo ad ogni singolo spettacolo, che approfondiscano e sviluppino le importanti tematiche trattate negli spettacoli e che coinvolgano piccoli, adolescenti ed adulti offrendo loro diversificate opportunità culturali ed educative di crescita, apprendimento e socializzazione.
Le attività principali pensate per i bambini e ragazzi sono di natura ludico ricreativa e culturale e comprendono momenti strutturati in forma di laboratorio, che valorizzano la tematica proposta nello spettacolo (arte, scienza, musica, …) e favoriscono la creatività, la fantasia, l’inventiva e la formazione. Gli obiettivi degli interventi sono la sperimentazione di
esperienze di comunicazione, socializzazione ed interazione con l’ambiente. I laboratori saranno tenuti da personale qualificato, esperto nella conduzione di gruppi per bambini e adolescenti. Per gli adulti sono pensati workshop, presentazioni di libri, allestimento di mostre, conferenze e dibattiti nell’ambito delle tematiche oggetto delle serate proposte al fine di
perseguire la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini e favorire la valorizzazione del luogo, il chiostro dell’Ospedale Vecchio, evocandone la sua origine di farmacia, luogo del sapere erboristico e chimico, di erbe medicinali e velenose, di preparati galenici, formule e composti.
Per scoprire tutti gli eventi collaterali è possibile visitare www.prolocolodi.it
LA TEMATICA 2024
“Vedi le triste che lasciaron l’ago, la spuola e ‘l fuso, e fecersi ‘ndivine; fecer malie con erbe e con imago”.
(Inferno XX vv. 121-123)
Così Dante, nell’8° cerchio infernale dove giacciono gli indovini e gli incantatori, dice a proposito delle triste, di quelle femmine perverse che in vita abbandonarono le consuete faccende domestiche, quali il cucito, la tessitura e la filatura, per dedicarsi ad altro, alle temibili attività della malia, come l’estrarre succhi dalle erbe e il creare immagini fantastiche.
Per lunghi secoli, le donne che nella loro comunità hanno tentato di essere padrone della propria vita, di farsi protagoniste di un cambiamento, la cui intelligenza e intraprendenza costituiva una minaccia per lo Stato e la Chiesa, furono discriminate, chiuse in destini di solitudine, incatenate, torturate e messe al rogo. Imbavagliate e oscurate in qualsiasi campo, donne che la storia ha poi condannato all’oblio. Nei manuali delle scuole la figura della donna intellettuale, studiosa, inventrice, artista è per lo più una presenza latitante, incorporea, tagliata fuori dalla narrazione storica, dalla sfera della ricerca e, salvo poche eccezioni, dalle arti.
Tuttavia, dentro le semplici pareti di una casa, di un laboratorio, nel silenzio di una cella di un convento fermentavano idee ed estro immaginativo. Creature di talento, consapevoli delle proprie capacità, dotate di volontà, di ardore sapienziale, che pur di conseguire una personale realizzazione, non abdicarono al proprio daimon, sciogliendosi temerariamente dai ceppi della soggezione, delle convenzioni e degli stereotipi.
Attraverso quelle pareti e quel silenzio filtrava la voce di una sororale passione; la cassa di risonanza di una sfida contro l’immobilismo che prometteva qualcosa di nuovo, uno sguardo divergente, non convenzionale sul mondo congelato nel predominio maschile.
Per usare le parole di Emily Dickinson:
La mia forza presi in mano
e andai contro il mondo.
Non eran certo le forze di David
ma io ero due volte più ardita.
Scienziate, artiste, badesse, mistiche, streghe, curandere, donne più o meno illustri o totalmente anonime, lontane dal nostro tempo, il cui sapere e operato risuonano tuttora.
Donne che, con fervore, tenacia e dedizione, in nome di un senso alto di missione di vita, non hanno esitato, malgrado i pregiudizi, le critiche, l’indifferenza e le mille difficoltà a cui far fronte, a costo di sacrifici, hanno contribuito, in modo significativo, al bene della collettività, alla conoscenza, al progresso, allo sviluppo artistico e culturale dell’umanità.
È dunque questa la finalità che intende perseguire “Vien musica dal chiostro – Tra Scienza e Arte al femminile”: conoscere, riscoprire, riconsiderare e rivalutare figure del passato, che rimandano a scelte coraggiose di indipendenza e libertà femminili affinché siano di ispirazione e di insegnamento alle donne del presente e del futuro.