Facce grandi come totem. Facce che sono mappe da esplorare. Facce che osservano. Negli occhi una sorta di stupore che si mescola all’azione del guardare in modo sospeso, senza giudizio. La pelle è disegnata, stratificata. Porta segni e tracce di ciò che è stato, impronte di noi stessi, ma forse anche accenni di ciò che vorremmo essere.
Un inno ai segni che ci contraddistinguono, che ci rendono gli uni diversi dagli altri, al “senzatrucco”, al valore di una ruga che racconta e aggiunge sfumature preziose. La prima faccia appare nel 2009 attraverso un processo creativo molto libero e casuale che nasceva dall’accostamento di tre composizioni astratte tutte interamente eseguite con carte e tessuti. Era solo metà faccia, ma già vi si coglieva lo schema compositivo che l’artista avrebbe ripreso anni dopo: nel 2020, con il pretesto di un progetto decorativo, ecco emergere le prime facce intere.
Da quel momento il progetto diventa figurativo con la produzione di grandi facce su tavole in legno, primi piani infantili e giganti; volti ricchi di segni e sostenuti da colli esili che collegano la faccia a un piccolo pezzo di abito, di busto vestito.
Il tema Facce si arricchisce poi di altri formati e di moduli più piccoli ripetuti in uno stesso quadro.
La mostra è curata da Mario Quadraroli.
Orari: LUN – VEN, 9:30 – 12:30 | 15:00 – 16:30
Chiuso nei giorni festivi e il 16 agosto
